Data Evento
9 Dicembre ore 21
Di
Carlo Goldoni
Regia
Paolo Valerio, Francesco Niccolini
Con
Amanda Sandrelli
Alex Cendron, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
adattamento e drammaturgia
Francesco Niccolinì
scene
Antonio Panzutò

Credo che sia il nome a trarre in inganno: Mirandolina suona troppo dolce, troppo seducente e brioso per poter nascondere qualcosa di diverso. Ma – si sa – i nomi talvolta ingannano. Eppure Carlo Goldoni mette in guardia ancora prima che il testo abbia inizio: «Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire esser questa la più morale, la più utile, la più istruttiva. Sembrerà ciò essere un paradosso a chi vorrà fermarsi a considerare il carattere della Locandiera, e dirà anzi non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa.» Ma se La locandiera giustamente viene considerato un autentico capolavoro del teatro di tutti i tempi, non è certo perché la sua protagonista è la paladina del brio e dell’e ervescenza. Tutt’altro. È una donna feroce, orfana, abituata a comandare, a difendersi e a lottare.
La scena, precisa Goldoni nella prima didascalia, è in Firenze. Tutti i personaggi gravitano attorno al personaggio centrale e al suo satellite: Mirandolina e Fabrizio. Un marchese squattrinato, un ricco volgare, un cavaliere misogino, due cattive attrici da rivista, un cameriere tutto fare. Una somma di debolezze, contraddizioni, inganni e violenze: la più grande delle quali è proprio il gioco feroce che Mirandolina intenta contro il cavaliere di Ripafratta. Vuole umiliarlo, Ci riesce. Ma, il piano perfetto si incrina: lei stessa è vittima della sua seduzione spietata.