Fuori Abbonamento

Data Evento
3 Gennaio ore 21
platea e pachi centrali
€15
palchi laterali e loggione
€12
prevendita
€1
scritto e diretto da
Angelo Ruta
con
Pietro Pignatelli
musiche originali
Angelo Giovagnoli
scenografia
Ivan Paradisi
segreteria di produzione
Andrea Bianchi
produzione
Parmidia Associazione Culturale

Da dove cominciare per raccontare le vicissitudini che portarono alla pubblicazione di un libro come “Il dottor Zivago”? E soprattutto “come” raccontare questa storia, dal momento che è così rocambolesca da non sembrare neanche vera? Meglio dire “perché” raccontarla: perché “Il dottor Zivago” rappresenta un caso emblematico dell’urgenza di esprimersi, dell’incontrollabile necessità di far sentire agli altri la propria voce. Sulla scena, un solo attore incarna tutti i personaggi, accompagnato da una curiosa macchina scenica, una sorta di “scatola delle meraviglie” capace di simulare luoghi e suoni della memoria. È questo il caso di confdare nella potente carica evocativa di certe immagini o di certa musica nel trasportarci altrove; tanto più che l’altrove è un passato recente già radicato in ciascuno di noi, fatto di foto in bianco e nero, di storiche collane di libri, di flm entrati nell’immaginario collettivo. L’azione restituisce l’accelerazione del testo, che vede precipitare la situazione quando passa da un fatto privato, la redazione del manoscritto, a un affare di Stato. Siamo negli anni ‘50 del secolo scorso, nel pieno della Guerra Fredda: Unione Sovietica e Stati Uniti portano la tensione a un livello altissimo, tanto che per impedire la pubblicazione del libro vengono coinvolti i più alti gradi della politica, della diplomazia e dei servizi segreti di diversi Paesi. Eppure questa storia lascia intatta l’anima dei due protagonisti, Pasternak e Feltrinelli, che sono stati in grado di pubblicare il manoscritto così come era stato pensato, senza omissioni e senza censure, cioè senza tradirlo.