Data Evento
7 Febbraio ore 21
trasposizione teatrale e regia
Fabrizio Catalano
con
Loredana Cannata, Alessio Caruso, Roberto Negri, Giovanna Rossi
scene e costumi
Antonia Petrocelli
musiche
Fabio Lombardi
produzione
LAROS Associazione Culturale

In una stagione come quella che stiamo vivendo, caratterizzata dallo sfaldamento dei valori morali, dall’esaltazione dell’ego, dall’ansia del profitto e dalla deriva della scienza, è necessario rievocare figure come quella di Ettore Majorana. Scomparso nel 1938, partito in nave da Palermo ma apparentemente mai approdato a Napoli, il giovane e promettente fisico siciliano aveva forse intuito prima d’ogni altro la strada per la creazione di una devastante arma nucleare; e ne era rimasto atterrito, e aveva voluto estraniarsi dal mondo prima che questo precipitasse nel baratro dell’era atomica. Questa, almeno, è la tesi di fondo di uno dei più grandi autori del ‘900, Leonardo Sciascia, che allo scienziato e al suo dramma interiore ha dedicato uno dei suoi libri più illuminanti: La scomparsa di Majorana. Questo spettacolo è un’indagine poliziesca, è un thriller ad orologeria, è un sogno ad occhi aperti. Una notte d’agosto del 1945, una località italiana che non viene mai definita, le rappresaglie dei partigiani, il caos. Uno studio, in un ospedale di provincia, dove quattro personaggi, per tutta la notte, oltre l’alba, fino al tragico scioglimento dell’enigma, daranno vita ad una sorta di processo: dove l’intruso si trasformerà da imputato in accusatore, da inquisito in voce della coscienza. Oggi più che mai, in un pianeta che sembra avviarsi verso la devastazione, abbiamo bisogno della grandi lezioni etiche di Majorana e di Sciascia. Ognuno di noi può compiere un piccolo gesto, per proteggere l’umanità dall’autodistruzione. Ognuno di noi ha il diritto e l’obbligo di farlo.